Alberi e Boschi
La vegetazione della Valle Varaita è quella tipica delle nostre Alpi, con vasti boschi di caducifoglie nella bassa e media vallata che lasciano progressivamente il posto alle conifere salendo di altitudine. Sicuramente non si può non nominare il Bosco dell'Alevé, 825 ettari distribuiti fra i 1500 e i 2500 metri di quota fra i comuni di Sampeyre, Casteldelfino e Pontechianale che ne fanno la più grande estensione di Pini cembri in Italia e una delle più grandi in Europa. Il nome stesso "Alevé" deriva dall'occitano "èlvou" che significa "pino cembro". L'Alevé è un bosco antichissimo, le cui origini si fanno risalire fino alle grandi glaciazioni del quaternario, pertanto è il più antico del cuneese e uno dei più antichi d'Europa. Già noto ai Romani, venne ricordato nell'Eneide di Virgilio, quando accenna al Vesulus pinifer, ossia la montagna visibile da ogni luogo e ricoperta da una foresta di conifere. Altre tracce si trovano anche nelle opere dello storico latino Strabone e nella Naturalis historia di Plinio il Vecchio. Presso il Rifugio Bagnour agli omonimi laghi possiamo ammirare anche un esemplare monumentale di Pino Cembro. Sono tre gli alberi censiti come "monumentali" in vallata, oltre al Pino Cembro del Bagnour ci sono infatti il Faggio monumentale della Fontana del Fo a Venasca e il Castagno monumentale "Tabudiera d'Titta" a Melle. Nella più alta vallata possiamo ammirare ovunque moltissimi larici, mentre vale la pena citare i boschi di Rossana e Costigliole Saluzzo, di Piasco e Venasca, ma soprattutto le faggete dell'alto vallone di Gilba e di Foresto di Sampeyre e il bosco al di sotto del Colle Terziere a Casteldelfino.